Sunday, May 20, 2007

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La Politica Estera Italiana.



It was the choice of Italy at the end of World War II, to ally with the Anglo-Americans who scored what should be the future of our country on the international political scenario. Alcide De Gasperi, the first foreign minister, realized that the way forward was to Europe to avoid a strong policy of isolation. In 1949 the same ministry favored's entry into NATO strongly sanctioned American hegemony over Europe, especially Italy. How could we forget 1953, when it comes ENI (National Hydrocarbons) strongly desired by Enrico Mattei , which play a vital role in the exploitation of newly discovered oil fields, and skillful in weaving agreements with producer countries, sometimes even opposing the role of the "Seven Sisters" the powerful multinational who held control of world oil production. But unfortunately the great Mattei died in 1962 in a plane crash and many hypotheses advanced recently that sabotage somehow took the significant confirmation. The other foreign ministers that followed in the seventies in government Andreotti, ranging from Moro Fanfani were years that brought the country to be our ally and not subject the United States, years in which Italy won great international prestige. With the fall of the Berlin Wall and the end of the Soviet Union is not even what was the role of Italy in the past, a foreign policy made some agreements with a country and a little with each other depending delle circostanze, avendo sempre svolto un ruolo di conciliazione.
Negli anni '90 si vede un paese profondamente cambiato, erano scomparsi quei partiti e quegli uomini che avevano dominato la vita politica italiana negli ultimi 50 anni. E' fu proprio con l'ascesa al potere di Silvio Berlusconi, uomo di grandi capacità imprenditoriali e manageriali, che l'Italia viene guardata in tutto il mondo e soprattutto in Europa con una certa diffidenza; anche per l'alleanza politica con un movimento regionale come la Lega Nord che lasciava forti dubbi sull'integrazione europea. La sua politica estera si racchiude in una sua frase «Io sono a favore di tutto ciò che è americano ancora prima di sapere cos’è» . Si dichiara amico di tutti però, come tanti dicono, non è mai riuscito a rispondere in maniera chiara e precisa alla domanda di che cosa ne pensasse di un'Europa forte e unita.
Lo stesso Ministro degli Esteri attuale Massimo D'Alema sta cercando, in linea di continuità con il glorioso passato, di ricucire quei rapporti che l'abilità di uomini come Andreotti e Craxi erano riusciti a realizzare soprattutto con il mondo arabo, tanto da essere stato accusato di collusione con i terroristi di Hamas. L'Italia, per la sua posizione strategica deve condurre a mio avviso una politica estera non solo atlantista, europeista, ma soprattutto mediterranea. Il nostro paese si ergeva a potenza economica anche in virtù degli accordi intrapesi con paesi come l'Egitto, Saudi Arabia, Libya, Iran. I would like to briefly recall the seizure of the cruise ship Achille Lauro , the then Prime Minister Craxi and his Foreign Minister, Giulio Andreotti took a position on the great country even if it provoked a diplomatic crisis between the U.S. and Italy which ended with the surrender of the United States.
our current foreign minister, who will never forgive the attack on Milosevic's Serbia in 1999 , ask us to feel proud of being Italian, Europe and the world, after a period that is questionable in recent years.

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